MENHIR, DOLMEN E SPECCHIE NEL SALENTO


Sono misteriosi testimoni della civiltà megalitica, elementi di una società atavica ben organizzata che esprimeva con veri e propri monumenti la propria cultura.
Sulle loro origini e funzioni si possono azzardare solo ipotesi.
Ancora più interessante é il fatto che alcune di queste costruzioni siano comuni a quelle della Cornovaglia, della Bretagna in Francia, dellInghilterra, del Portogallo, del Belgio e che in Italia si trovino così concentrate nel solo territorio salentino.
I Menhir o “Pietrefitte” sono monoliti a forma di lunghi parallelepipedi, con base rettangolare, squadrati ed infissi nel terreno, misuranti circa 4 metri fuori suolo.
Lorientamento delle facce più larghe, la collocazione di alcuni di essi lungo la direzione dei raggi solari potrebbero far pensare ad un rapporto col culto degli astri ed i riti ad essi legati.
I Dolmen sono altri segni della presenza preistorica costituiti da tre o più lastroni monolitici infissi verticalmente nel terreno sui quali viene posta una grossa lastra come copertura; lorientamento dellapertura é sempre posto ad oriente.
Anche la funzione di questi non é ben conosciuta e alcuni li ritengono monumenti funebri, altri luoghi rituali.
Raggiungono laltezza di circa 1.5 metri dal suolo e poggiano su banchi di roccia affioranti.
Le Specchie sono dei grandi cumuli di pietre alte fino a 10 metri, di forma conica, spesso in posizione più elevata rispetto al piano circostante.
Numerosi esperti si sono cimentati nel loro studio, ma anche per queste enigmatiche costruzioni non ci sono pareri concordi e mentre alcuni li vogliono tumuli funerari, altri resti di grandi costruzioni addossate le une alle altre sul tipo dei nuraghi della Sardegna, altri ancora come costruzioni di tipo difensivo e di avvistamento.

Tratto dalla collana “Puglia Rurale” – Regione Puglia

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