Quale Fitbit scegliere?

Chiunque si sia interessato almeno una volta al mondo dei fitness tracker, ossia degli apparecchi che monitorano la nostra attività fisica, avrà sicuramente sentito parlare di FitBit. FitBit è una delle aziende più attive in questo senso, perché di fatto produce… Solo rilevatori di attività, e pochi altri prodotti. A differenza di aziende come Nike, che si occupano di altri comparti, FitBit fa solo questo e lo fa molto bene.

FitBit

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I suoi prodotti sono di qualità, e l’azienda ci offre una serie di dispositivi adatti a tutti i tipi di attività. Precisamente, FitBit li suddivide in smartband FitBit per l’uso di tutti i giorni (insomma, per chi vuol monitorare la sua attività pur senza fare sport), per il fitness attivo (quindi per chi ogni sera va a correre, ad esempio) e per il fitness ad alte prestazioni, per cui per chi pratica l’attività a livello agonistico.

Questa suddivisione è interessante e permette direttamente a ciascuno di capire le proprie necessità senza doverci pensare troppo, in modo da aiutarci nella scelta.

In questo articolo faremo però un confronto tra quattro modelli di FitBit smartband, i più recenti, che sono i FitBit Flex, Charge, Charge HR e Surge. Dispositivi dal prezzo e dalle prestazioni crescenti, di cui andiamo a valutare le differenze nello specifico.

FitBit Flex

Iniziamo dal modello più economico tra quelli che prendiamo in considerazione, i più recenti, e partiamo da FitBit Flex, il braccialetto che aiuta a monitorare l’attività nella vita di tutti i giorni.

Leggero, indossabile sempre (tranne sott’acqua), dalla batteria della durata di cinque giorni e sincronizzabile via Bluetooth con il computer o con lo smartphone, permette di tenere traccia di tutti i nostri movimenti durante la giornata.

Distingue anche tra il sonno e la veglia, per cui monitora anche l’attività del sonno. Inoltre integra la modalità di “sveglia silenziosa”, indossandolo ci darà al mattino dei colpetti sul braccio invece che mettersi a suonare.

FitBit Flex non ha un vero e proprio display, ossia non mostra le informazioni come le intendiamo di solito, ma ha cinque piccoli led bianchi che servono a una sola cosa: monitorare i nostri obiettivi. Dall’app, infatti, possiamo impostare un obiettivo (ad esempio, il numero di passi da fare) e i led si accenderanno progressivamente durante la giornata man mano che arriviamo all’obiettivo, spingendoci poi ogni giorno a migliorare perché l’app “alza l’asticella” di un 20%.

Un’integrazione semplice ma molto interessante per spingere le persone a fare più attività fisica, considerando che si tratta di uno dei due braccialetti (l’altro è il Charge) pensato per la vita di tutti i giorni.

FitBit Charge

Pensato anch’esso per la vita di tutti i giorni, FitBit Charge è leggermente più costoso ma anche più completo rispetto al Flex.

La differenza fondamentale è che al posto dei cinque led ha un piccolo schermo. Molto piccolo a dire il vero, dalla scarsa risoluzione e in bianco e nero ma bisogna considerare che non è uno smartwatch. E se le funzioni di monitoraggio sono identiche a quelle del Flex, perché i sensori sono gli stessi, è proprio lo schermo a fare la differenza.

Lo schermo ci indica il raggiungimento dei nostri obiettivi come nell’altro facevano i Led (lo fa ovviamente in modo più preciso) ma è possibile anche utilizzarlo come orologio, per vedere l’ora, e come display per vedere chi ci sta chiamando se lo teniamo collegato con lo smartphone via Bluetooth. Non ci permette tuttavia di rispondere.

Inoltre migliora sensibilmente la durata della batteria, che riesce ad arrivare addirittura a 10 giorni di autonomia, che non è male.

Lo schermo rqppresenta quindi un miglioramento sensibile per chi vuole avere un activity tracker che si avvicini, anche solo leggermente, ad uno smartwatch. FitBit Charge, come il Flex, è pensato per le persone “normali” che non fanno attività fisica ma vogliono “spingersi” a muoversi.

FitBit Charge HR

Il terzo modello di FitBit di cui vi parliamo, il FitBit Charge HR, non è simile al precedente solo nel nome, ma anche nelle funzioni, perché sia l’aspetto estetico che le opzioni che ci mette a disposizione sono esattamente le stesse del Charge normale.

Se non per un particolare: HR sta per Heart Rate, ossia Battito Cardiaco. Il dispositivo infatti ha un sensore che tiene in ogni momento sotto controllo il nostro battito cardiaco, e questo ci permette di monitorare costantemente l’attività fisica. Ovviamente questo ha senso solamente se abbiamo necessità di monitorarlo, ossia se facciamo attività sportiva, motivo per cui FitBit Charge HR è pensato proprio per chi la fa costantemente.

Il battito cardiaco ci permette di sapere se ci alleniamo al giusto ritmo, se facciamo troppo sforzo o se potremmo farne di più, se abbiamo dei limiti e li stiamo superando, e lo fa anche fornendoci dei grafici precisi e dettagliati.

Sarebbe interessante parlarne con un medico che si occupa anche di sport, per sfruttarne al meglio i vantaggi, comunque Charge HR è un dispositivo interessante per chi fa attività, forse “troppo” invece per chi lo porta facendo una vita normale.

FitBit Surge

Il modello Surge di FitBit è pensato solamente per chi fa attività agonistica, insomma per chi fa sport “per lavoro” e chiaramente non è per tutti.

Ha tutte le opzioni di Charge HR tra cui il rilevatore dei battiti cardiaci, ma ha anche altri sensori come il GPS, che ci permette di vedere i percorsi che abbiamo fatto, o la possibilità di differenziare lo sport che stiamo facendo per creare grafici separati, o ancora le notifiche e il controllo musicale perché chiaramente in attività non possiamo stare ad estrarre in ogni momento lo smartphone.

Per avere tutte queste funzioni ha un display ancora più grande dei modelli Charge, che permette di vedere più informazioni in una volta sebbene sia ancora in bianco e nero.

Un prodotto completo, quindi, che però non si può paragonare agli altri due modelli che abbiamo appena visto perché per molti utenti un dispositivo come quelli precedenti, peraltro anche meno costosi, basta e avanza

Per chi fa attività sportiva in modo avanzato, invece, è un compagno fedele tra l’altro utilizzabile anche se non abbiamo lo smartphone con noi (alcune funzioni come la musica e le notifiche ovviamente vengono disabilitate, in questo caso) ma vogliamo tenere sempre sotto controllo la nostra situazione.