Vacanze in Malesia: tutto ciò da sapere

 

Dove si trova la Malesia

Indice dei Contenuti

La Malesia è formata da due parti distinte, separate dal Mar Cinese Meridionale: la Malesia peninsulare, dove si trovano la capitale Kuala Lumpur, la città storica di Malacca e le piantagioni di tè di Cameron Highlands, e gli stati del Sabah e del Sarawak sul versante settentrionale dell’isola del Borneo che rappresentano la parte più incontaminata della Malesia con le loro foreste primordiali, i parchi nazionali e i grandi sistemi fluviali.

Malesia – Armonia di popoli e culture

Quella malese è una società storicamente multirazziale dove popoli provenienti da diverse culture hanno saputo convivere in armonia, nel rispetto delle reciproche tradizioni. I malesi rappresentano il 57% della popolazione; i cinesi sono la seconda comunità, seguiti dagli indiani.Il resto è costituito da minoranze etniche.

Gli abitanti originari della Penisola, in lingua locale orang asli, vivono nella foresta pluviale, conservando le abitudini nomadi e praticando un’economia di sussistenza legata al baratto dei prodotti della giungla. In questa straordinaria mescolanza di popoli e culture, la lingua nazionale è il Bahasa Melayu (Malay).
L’inglese però è largamente diffuso, anche nelle zone rurali e lontane dai percorsi turistici. La religione ufficiale è l’Islam, ma, nel rispetto delle diverse razze che vivono nel paese, è garantita a tutti la libertà di culto: buddismo, cristianesimo e induismo sono tra i culti maggiormente professati mentre l’animismo è ancora molto diffuso soprattutto fra gli indigeni del Borneo.

Malesia – Un po’ di storia

Situata tra le antiche civiltà asiatiche della Cina e dell’India, la Malesia è stata profondamente influenzata dai traffici marittimi di questi due potenti imperi. Dal II sec. d.C. i mercanti indiani, presenti nel Paese come cercatori di materie prime, esercitarono una forte influenza sull’organizzazione sociale, sulle credenze e sulla cultura malese. Ma è all’inizio del 1400 che la storia della Malesia diventa interessante quando, grazie al supporto cinese, il potere di Malacca si estese fino ad annettere quasi tutta la penisola. Allo stesso periodo risale la rapida diffusione della religione islamica. La ricchezza di Malacca attirò su di sé le attenzioni delle potenze europee: portoghesi, olandesi e infine inglesi colonizzarono l’interno della penisola man mano che nuove miniere di stagno venivano scoperte. La storia del Borneo non può prescindere da James Brooke, avventuriero inglese che nel 1835, in cambio del suo aiuto per sedare le ribellioni degli indigeni, ottenne parte del Sarawak.

La sua dinastia ristabilì la pace in una terra in cui la pirateria e i violenti scontri tribali erano all’ordine del giorno. L’estendersi dell’influenza britannica nel Sabah avvenne invece in modo decisamente meno romantico ma portò profondi mutamenti economici e sociali: gli inglesi introdussero strade, infrastrutture, un sistema amministrativo di stampo coloniale e una suddivisione del lavoro su base etnica. Con la Seconda Guerra Mondiale, il Paese piombò nel caos più totale.

Gli inglesi approntarono un piano per formare l’Unione Malese – che poi si sarebbe trasformata in federazione – sotto la sovranità britannica ma a causa delle forti tensioni interne la Gran Bretagna acconsentì alla completa indipendenza della Malesia. La proclamazione della merdeka (indipendenza) avvenne il 31 agosto 1957. Nel 1963 gli stati del Sabah e del Sarawak e Singapore si unirono alla penisola per formare la Malesia, confederazione da cui Singapore si ritirò due anni dopo.

FLORA E FAUNA: NUMERI DA RECORD

2.000 diversi tipi di alberi; 5.500 specie vegetali; migliaia di esemplari di felci e orchidee (1.400 solo nel Borneo); 1.200 specie di uccelli; 10 diverse varietà di scimmie… La Malesia vanta numeri davvero da record! Questo perché quasi il 60% del territorio è ricoperto dalla foresta pluviale più antica del mondo, risalente a 130 milioni di anni fa. Grazie al clima tropicale e alle abbondanti precipitazioni, in Malesia si trova vegetazione ricchissima, con una rara varietà di alberi, piante e fiori, comprese molte specie endemiche come la rafflesia, il fiore più grande del mondo, che può raggiungere fino a 1 m di diametro. In questo paradiso tropicale trova ospitalità una miriade di mammiferi, uccelli, rettili e insetti.

La tigre, che Sandokan ci fa subito pensare alla Malesia, non è più così comune e, a differenza di quanto ci racconta Salgari, non esistono tracce della tigre nel Borneo, ma solo qualche raro avvistamento nella Malesia peninsulare. Nella penisola può capitare di vedere il leopardo, soprattutto nella versione “manto nero”, conosciuta come pantera nera. L’orango è la più grande scimmia asiatica ma anche la più rara e si trova solo a Sumatra e nel Borneo. La scimmia nasica è un altro animale molto noto della Malesia. Il naso pendulo e la pancia prominente ne fanno una creatura davvero improbabile.

Altre specie presenti nel Paese sono la civetta zibetto, simile a un gatto col muso aguzzo e la coda a strisce, il tapiro, che può raggiungere i 2 m di lunghezza e pesare fino a 300 kg e il pangolino, coperto da squame e più facile da avvistare. Troviamo inoltre: 100 specie di pipistrelli, 250 specie di rettili tra cui 100 di serpenti, 14 di tartarughe e testuggini e 3 di coccodrilli. Ovunque è facile rendersi conto della varietà degli uccelli, che raggiunge le 600 specie nella penisola e quasi altrettante nel Borneo.

Breve guida ai luoghi da non perdere

Penang

L’isola di Penang è collegata alla penisola dal Penang Bridge, che, con i suoi 13,5 km, è uno dei più lunghi dell’Asia. Affettuosamente chiamata la Perla dell’Oriente, Penang vanta gli angoli più pittoreschi e romantici della Malesia. La capitale Georgetown sembra una vera e propria Chinatown; anzi alcuni aspetti tradizionali cinesi sono molto più marcati qui che a Singapore o Hong Kong! Tra le colorate e tortuose stradine del centro, puoi scoprire bancarelle ed esotici botteghini, vecchie shophouse e antichi mestieri come la fabbricazione di timbri e la lavorazione del legno. I trishaw sono un mezzo ideale per spostarsi a Georgetown soprattutto di sera, quando un viaggio a bordo di questo caratteristico risciò crea un’atmosfera quasi magica. Il compatto centro storico offre numerosi spunti per approfondire la storia, i culti, l’architettura e anche la cucina, che qui può vantare alcune delle specialità più famose di tutta la Malesia.

Fort Cornwallis: è qui che nel 1786 il capitano Francis Light mise piede per la prima volta sull’isola. Oggi del forte rimangono solo le mura esterne, mentre l’interno è stato adibito a parco.
Penang Museum: ricco di fotografie, documenti, costumi e mobili, il museo illustra le tradizioni dei vari gruppi etnici della Malesia. Da vedere i letti in cui un tempo si fumava l’oppio, splendidamente intagliati e intarsiati di madreperla.

Cheong Fatt Tze Mansion: si tratta di uno dei rari esempi esistenti del grandioso stile architettonico amato dai ricchi cinesi d’oltremare che cercavano di imitare l’opulenza della dinastia Ching. Il restauro a cui è stata sottoposta la casa ha vinto nel 2000 il premio Heritage Conservation dell’UNESCO. Alla dimora è stato restituito il suo originale colore indaco, da cui deriva il soprannome “la casa blu”. Attualmente è sede di un esclusivo albergo, ma gli interni possono essere ugualmente ammirati due volte al giorno con visite guidate.
Sri Mariamman Temple: è il più antico tempio indù di Georgetown. Custodisce al suo interno una preziosissima statua, decorata con oro, argento e diamanti.
Little India: piccolo pezzo di India tra profumi di spezie, musica hindi e botteghe di sari. Qui puoi trovare i ristoranti migliori per assaggiare le cucine di tutte le regioni e i baretti aperti fino a tardi per un delizioso roti (una specie di crepe).

Komtar: per ammirare uno stupendo panorama sull’intera città, si consiglia di salire alla galleria panoramica del 58° piano del Komtar, grande centro commerciale con centinaia di negozi che vendono davvero di tutto.
Jl Penang: è la via migliore di Gorgetown per fare acquisti e ottimi affari, soprattutto se si è interessati all’acquisto di macchine fotografiche, apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Khoo Kongsi: il kongsi indica in lingua cinese la sede di un clan, a metà tra il tempio e la sala di ritrovo. Ci sono diversi kongsi a Penang ma questo è in assoluto il più bello per l’insieme colorato di draghi, statue, dipinti, lampade, piastrelle multicolori e intarsi.
Wat Chaya Mangkalarm: più famoso come il tempio del Buddha sdraiato, richiama migliaia di pellegrini e visitatori, attratti dalla statua lunga 33 m e avvolta in una tunica interamente rivestita in foglia d’oro. Si dice che sia la terza statua di Buddha più lunga del mondo.

Collina di Penang: si sale lentamente con le cabine rosse della funicolare fino al punto più alto dell’isola (850 m), da cui si gode una vista spettacolare di tutta Penang, ancora più scenografica al tramonto, quando la città comincia ad accendersi di luci.
La migliore cucina della Malesia: nello spazio ristretto di Georgetown si concentrano ristoranti indiani, cinesi, malesi, e thailandesi. Dopo Malacca, Penang è uno dei posti migliori per gustare la cucina nonya (tipica degli insediamenti cinesi dello stretto), che qui è un po’ più piccante a causa della vicinanza con la Thailandia. Il posto migliore per assaggiare le specialità di strada è il mercato Chowrasta: da provare i keropok (cracker malesi) fatti con pesce o gamberi fritti e le noci moscate dolci vendute nei sacchetti.

Perak

Per secoli la fama del Perak è stata legata ai suoi ricchi giacimenti di stagno tanto che il suo nome deriva proprio da questo minerale. La parte settentrionale del Perak è dominata dalla giungla ed è meta di pochissimi visitatori stranieri, mentre il sud è disseminato di piccoli centri abitati, crocevia verso altre destinazioni. Tra le attrattive di questo Stato c’è Kuala Kangsar, la città reale più bella di tutta la Malesia. I suggestivi palazzi del Sultanato si possono visitare nel corso di mezza giornata in quanto si trovano tutti racchiusi nel distretto sud-orientale affacciato sul fiume. Taiping, una delle città più antiche della Malesia, vanta 31 primati a livello nazionale, tra cui il primo museo, la prima ferrovia e il primo zoo del Paese. La città è rinomata per i suoi bellissimi Lake Gardens realizzati nel 1880 nel punto in cui si trovava una miniera di stagno abbandonata.

Sulle colline che si elevano sopra i giardini si trova Bukit Larut (Collina di Maxwell), in passato una piantagione di tè e ora la più antica località di villeggiatura collinare della Malesia da cui si gode di una vista spettacolare sulla costa occidentale della Penisola. Dal piccolo porto costiero di Lumut ci si imbarca per la tranquilla isola di villeggiatura di Pangkor e per la lussuosa isola di Pangkor Laut, che ospita uno dei resort più esclusivi del mondo affacciato sulle splendide acque della Baia di Smeraldo.

Perlis

Di economia prevalentemente agricola, questo piccolo Stato, conosciuto come ‘La Gemma del Nord’, vanta una bellezza incontaminata. Le lunghe distese verdi di campi coltivati a riso si susseguono per miglia. Insieme allo Stato del Kedah, il Perlis è il principale produttore di riso del Paese tanto che entrambi sono definiti la “scodella di riso della Malesia”. La città di Kuala Perlis è un importante capolinea di traghetti per i turisti che si dirigono verso la celebre isola di Langkawi, mentre la vivace cittadina di Padang Besar, situata lungo il confine con la Thailandia, è un paradiso per gli amanti dello shopping.

Nel Perlis si trova il piccolo parco Taman Negara Perlis, caratterizzato da fitti boschi che ricoprono le pendici delle colline e da numerose reti di grotte sotterranee, come la Gua Wang Burma, con le sue affascinanti formazioni calcaree. Il parco è ricco di fauna ed è l’unica zona malese popolata dal macaco tibetano. Appena fuori dal parco è possibile visitare la Gua Kelam, una caverna lunga 370 m scavata ai tempi delle miniere di stagno che oggi rappresenta la principale attrattiva turistica dello stato.

La vecchia miniera dista pochi passi dall’estremità della caverna. Tra le atre attrattive turistiche dello Stato c’è il mercato di Wang Kelian, a cavallo del confine con la Thailandia. Per visitarlo non è necessario il passaporto purché si resti nella zona del mercato. La parte malese del mercato è aperta tutti i giorni.
Il parziale isolamento dello Stato del Perlis ha favorito la conservazione di molte tradizioni come la danza del Tartan Canggung (ringraziamento dopo la stagione del raccolto) e quella del Tartan Terminai, che si svolge durante le cerimonie regali al ritmo di 5 Gendang Terminai (tamburi).

Sabah

Il Sabah, in lingua locale “terra al di sotto del vento”, è il territorio meno esplorato e più noto per le sue meraviglie naturali. Qui si trovano il leggendario monte Kinabalu, la foresta vergine della Danum Valley e il famoso centro di riabilitazione degli oranghi di Sepilok, il più grande al mondo. Il Sabah è anche noto per i suoi ricchi fondali marini: Layang Layang, Lankayan, Mataking, Sipadan, Mabul, Kapalai e Pom Pom, con l’ultimo nato tra i dive resort, sono piccoli paradisi di immersioni amati dai subacquei di tutto il mondo. Per un panorama da brivido, il consiglio è di recarsi nella punta più a nord del Paese, conosciuta come Tip of Borneo, dove si incontrano in modo piuttosto turbolento il Mar della Cina e quello delle Filippine.

Da non sottovalutare l’aspetto antropologico perché nel Sabah puoi entrare in contatto con le tribù indigene, soggiornare nelle tipiche long house e condividere i più importanti momenti della vita quotidiana delle tribù. Nella piccola cittadina di Kudat vive l’originaria tribù dei Rungus, mentre a Penampang, a 13 km a sud dalla capitale Kota Kinabalu, puoi visitare il villaggio dei Kadazan. A Kota Belud ogni domenica si tiene il tamu, il mercato locale all’aperto, meta di appassionati di fotografia per gli intensi colori della merce esposta.

La capitale Kota Kinabalu è il principale ingresso alle bellezze naturali del Sabah. È una cittadina moderna e vivace, dove si concentra gran parte dell’attività commerciale e amministrativa della regione.

Il porto e il lungomare: la parte più suggestiva della città con i colori del mercato filippino e le calde luci del tramonto. Da non perdere l’immersione nei sapori del mercato notturno dove si può scegliere il pesce appena pescato e farselo cucinare al momento.
Sabah Museum: costruito nello stile delle tipiche long house, raccoglie ampie collezioni distribuite in gallerie a tema: puoi ammirare costumi, strumenti musicali e manufatti delle comunità etniche, ottoni e preziose giare di porcellana cinese. Da visitare anche l’Heritage Village, fedele ricostruzione di un tipico insediamento indigeno.
Moschea di Stato: vanta un’architettura di notevole impatto con un minareto alto 65 m e una cupola centrale decorata a mosaico, circondata da 16 cupole dorate più piccole. Di fronte si trova il tempio sikh Gurdawara, luogo di culto per la comunità indiana.
Sabah Foundation Building: edificio di vetro di 30 piani dalla forma cilindrica, considerato un capolavoro di ingegneria architettonica. È uno dei 4 edifici di questo tipo esistenti al mondo.
Kampong Ayer: tipico villaggio di palafitte costruite sull’acqua. Un dedalo di stradine sopraelevate con passerelle che si snodano tra le abitazioni di legno. Kampong Ayer è solo uno dei numerosi fishing village che si trovano nel Sabah. E’ particolarmente interessante girovagare per i villaggi, incontrare gli abitanti, sempre molto socievoli, osservare le loro semplici abitazioni e soprattutto guardare i giochi dei bambini, che si tuffano nell’acqua e pescano con filo e amo con grande abilità.

Sarawak

Il Sarawak o “terra dei buceri”, i grandi uccelli dal caratteristico becco sormontato da un corno, vanta alcuni dei Parchi Nazionali più belli e antichi del Paese e una straordinaria varietà di popolazioni indigene. In scala minore, vi si trova tutta la varietà di ambienti naturali del Borneo intero: vaste distese di terre umide, bacini fluviali, grotte, imponenti cime montuose, altipiani, spiagge bianche e spettacolari scogliere. È la terra dell’avventura, dove i viaggiatori in cerca di emozioni estreme e di vacanze all’insegna della natura non rimarranno delusi. La base ideale da cui iniziare a esplorare lo Stato è la capitale Kuching, che in malese significa “gatto”. Vale davvero la pena intrattenersi qualche giorno in questa elegante cittadina dalla romantica atmosfera.

Lungofiume: costituito da una passeggiata di 900 m, fa ancora da sfondo alla vita quotidiana degli abitanti della città. Vi si trovano il tempio cinese Tua Pek Kong; il Main Bazar, cuore della vecchia Kuching e ancora adesso molto animato e vivace; le shophouse di Leboh China; il Forte Margherita, costruito per resistere all’assalto dei pirati dal fiume; la Moschea di Kuching con le cupole dorate. Puoi percorrere tutto l’itinerario partecipando alla crociera fluviale che parte ogni sera alle 17.30 dal molo di Kuching.
Court House: complesso di edifici con evidenti testimonianze del governo di Charles Brooke, a cui si devono molte vicende storiche di Kuching. Da non perdere il Museo Tessile con un’eccezionale collezione di tessuti, manufatti di perline, diademi, calzature, cinture e abiti tradizionali.

Museo del Sarawak: uno dei più grandi del sud-est asiatico, questo museo ospita un’ampia collezione etnografica e zoologica del Borneo con impressionanti esemplari di animali impagliati ormai estinti. Ben rappresentata anche la cultura indigena con foto, amuleti, sculture e strumenti musicali. La parte nuova del museo ricostruisce minuziosamente la vita quotidiana delle tribù del Sarawak. Fanno parte del complesso anche l’Acquario, il Giardino Botanico e il Museo Islamico, ospitato all’interno dell’antica scuola coranica del 1930.
Cat Museum: unico nel suo genere e molto kitsch, il museo rende omaggio alle origini del nome della città di Kuching con un gran numero di oggetti divertenti, fotografie, disegni e locandine che raffigurano gatti.

Statue di gatti: rimanendo in tema, puoi ammirare il gigantesco micio bianco dagli occhi blu appollaiato su Jl Padungan. Altre statue di gatti si trovano di fronte all’Holiday Inn e sul lungofiume.
Mercato della domenica: si svolge ogni domenica mattina a Jl Satok ed è considerato uno dei migliori di tutto il Sarawak. Puoi trovare davvero di tutto in questo mercato: spezie, frutta, pesce fresco, cinghiali e capre macellate e appese insieme a tartarughe, orchidee, uccelli e a tante cianfrusaglie.

Selangor

Il Selangor, inglobando al suo interno il territorio federale di Kuala Lumpur, è lo Stato più progredito della Malesia. Le attrattive turistiche dello Stato si possono tranquillamente visitare nel corso di escursioni in giornata da Kuala Lumpur.

Putrajaya: la città del futuro. La nuova sede del Governo Federale, dista circa 25 km da KL. Putrajaya, futuro centro amministrativo e residenziale della Malesia, è stata costruita come una moderna “città-giardino” dove il 38% della superficie è riservato a parchi, laghi e zone acquatiche. Puoi visitare il Giardino Botanico più grande di tutta la Malesia con circa 700 specie di piante locali e il Parco del Patrimonio Agricolo, che racconta le tradizionali coltivazioni malesi, quali la gomma naturale, il cacao e l’olio di palma.

Sungai Selangor: lo spettacolo delle lucciole. Delle oltre 130 specie di lucciole, quelle del sud-est asiatico sono le più spettacolari in quanto si radunano, a volte a migliaia, lungo le sponde del fiume Sungai Selangor, sincronizzando gli sprazzi di luce a intervalli di circa tre secondi. Questi spettacolari giochi possono essere osservati soprattutto a Kampung Kuantan e a Kampung Bukit Belimbing, a 9 km da Kuala Selangor a bordo delle piccole barche in legno malesi in grado di portare fino a 4 persone. La gita dura circa 45 minuti con partenza su richiesta tutta la sera tra le 19 e le 24. Non è consigliabile effettuare la gita durante le notti di pioggia e di luna piena in quanto le lucciole non sono molto luminose.

Il fascino coloniale di Fraser’s Hill. Per chi ha un po’ più di tempo a disposizione, merita senz’altro una visita la stazione collinare di Fraser’s Hill, a 1.524 m di altitudine. Luogo ideale per chi è alla ricerca di un po’ di relax e di una natura rigogliosa, Fraser’s Hill è un vero e proprio paradiso per gli appassionati di ornitologia: sono state segnalate 250 specie di uccelli selvatici, numero impressionante per un’area così ridotta.

La vecchia capitale sultanale Kuala Selangor. Qui si respira ancora l’atmosfera del kampung (antico villaggio) e si ha la possibilità di avvistare ancora più da vicino l’avifauna.
Il parco del Taman Alam Kuala Selangor. Tra le mangrovie e gli alti alberi della foresta, potrai vedere esemplari di Mycteria Cinerea, una specie di cicogna in via di estinzione, ora sottoposta a un attento programma di preservazione.

Terengganu

Lo Stato del Terengganu è uno dei più interessanti della Malesia dal punto di vista culturale ed è anche uno dei più suggestivi grazie a una costa che si sviluppa per oltre 240 km e alle splendide isole del Mar Cinese Meridionale. Qui, gli amanti del mare e del sole possono trovare acque cristalline e spiagge di sabbia bianchissima, dove praticare numerose attività acquatiche o semplicemente rilassarsi all’ombra di una palma! Tra le più famose ricordiamo Pulau Redang e Pulau Perhentian, mentre una destinazione meno conosciuta è rappresentata dalla piccola isola di Pulau Lang Tengah, molto più tranquilla e incontaminata, con pochissimi resort, ambita da molti ma accessibile a pochi.
Il Terengganu è stato per parecchio tempo isolato dal resto del Paese per la mancanza di una rete stradale che lo collegasse alla capitale. Per questo conserva in modo marcato la cultura malay e molte attività tradizionali come la costruzione e l’esibizione di aquiloni e trottole, la realizzazione di songket (tessuti con fili d’oro) e la pittura del batik. Passeggiando per Kuala Terengganu, la capitale dello stato, puoi trovare parecchi laboratori dove acquistare i prodotti fatti a mano.

Kuala Terengganu è inoltre punto di partenza per diverse brevi escursioni:
Masjid Tengku Tengah Zaharah: nota come “la moschea galleggiante”. Anche se i non musulmani non sono ammessi nell’edificio, merita senz’altro una visita dall’esterno: l’imponente moschea, di un bianco abbacinante, si erge sull’acqua dando l’impressione che l’intera struttura stia galleggiando.
Sungai Terengganu: piacevole gita in barca tra le mangrovie, i pescherecci ancora costruiti con metodi antichi e i piccoli villaggi locali.

Tasik Kenyir: lago artificiale che contiene al suo interno 340 isole e numerosi resort. Si risale il fiume in barca per parecchi km fra grotte e cascate fino ad arrivare alla splendida foresta vergine. Il livello dell’acqua varia notevolmente, raggiungendo l’altezza massima alla fine della stagione delle piogge (marzo-aprile), quando il lago assume un’atmosfera spettrale, con le cime degli alberi sommersi che spuntano dalla superficie.
Kampung Jenang: per un assaggio della vita rurale tradizionale, questo villaggio merita senz’altro una visita. Puoi assistere alla realizzazione dei tetti di paglia e alla produzione di zucchero ricavato dalla noce di cocco. Se ti trovi nel villaggio la domenica non perderti il tradizionale mercato.

Pahang

Nel Pahang si trovano alcune punte di diamante della Malesia: Tioman, nella classifica delle 10 isole più belle del mondo e il Taman Negara, il principale Parco Nazionale del Paese nonché la più antica foresta pluviale del pianeta che custodisce al suo interno un’impressionante varietà di flora e fauna.
A sud del Taman Negara si trova il Kening Rimba State Park, una riserva forestale di 120 kmq: i sentieri che attraversano la giungla prevedono numerose tappe, fra le quali la grotta dei pipistrelli, la cascata dei sette gradini e i villaggi degli organg asli. Per accedere al parco, la via migliore passa per l’incantevole cittadina di Kuala Lipis, il cui passato coloniale ha lasciato forti testimonianze.
La cittadina di Kuantan è il passaggio obbligato per i viaggiatori diretti alla spiaggia di Teluk Chempedak, che ricorda nello stile il tipico villaggio turistico europeo.
Più a nord, puoi fare una deviazione verso Cherating: anche se la lunga spiaggia non regge il confronto con gli splendidi litorali delle isole orientali, la presenza di resort strutturati come villaggi turistici la rende una zona particolarmente adatta alle famiglie con bambini.
Ma non è finita qui! Nel grande Stato del Pahang puoi visitare anche la più grande località di villeggiatura collinare della Malesia, le Cameron Highlands, fin dal 1800 abitate da coltivatori di tè, orticoltori cinesi e facoltosi colonialisti in cerca di refrigerio dal caldo delle pianure.

La zona è anche il centro più importante della produzione di tè di tutta la Malesia. Qui il tè viene ancora affumicato con fuoco di legna, il che conferisce un sapore particolare al prodotto finale. Ancora oggi si trovano le piantagioni della Boh Tea Estate, tra i maggiori produttori di tè di tutta l’Asia. Sia che si decida di passeggiare nei graziosi villaggi, di andare a visitare le fattorie per la coltivazione delle fragole o di entrare nelle estese piantagioni, questo angolo della Malesia riuscirà sempre a incantare il turista.

Negeri Sembilan

Il Negeri Sembilan si distingue per la marcata influenza della cultura dei Minangkabau, un popolo originario di Sumatra approdato qui nel XV secolo. Presso questa comunità vige tuttora un tradizionale sistema ereditario matrilineare, unito a una gestione matriarcale dell’amministrazione pubblica del villaggio. La cultura dei Minangkabau si riflette soprattutto nelle case dei villaggi e nelle costruzioni ufficiali: gli edifici della capitale Seremban si distinguono infatti per la forma curvilinea dei tetti, che ricordano le corna dei bufali.

Tipici esempi di questo originale stile architettonico sono la Moschea di Stato e l’edificio del Segretariato di Stato. A brevissima distanza da Seremban si trova l’antico e sonnolento villaggio di Sri Menanti, apprezzabile soprattutto per il suo grandioso Istana Lama: questo magnifico palazzo in legno massiccio, attualmente sede di un museo, fu costruito senza l’uso di chiodi nel 1908.

Da non perdere una passeggiata tra le antiche shophouse e i templi riccamente decorati dell’affascinante cittadina di Kuala Pilah.Tra le attrattive dello Stato anche i centri balneari di Port Dickson e il romantico vecchio faro di Tanjung Tuan, nelle cui vicinanze si trova la graziosa spiaggetta Tanjung Biru (Laguna Blu).

Malacca

Il posto migliore dove assaporare la cultura malese in tutte le sue sfaccettature è Malacca, la città storica per eccellenza della Malesia, a circa due ore e mezza di macchina a sud di Kuala Lumpur. Maggior porto commerciale del sud-est asiatico alla fine del XV secolo, fu colonizzata da schiere di conquistatori europei, che lasciarono, quali testimonianze del loro passaggio, splendidi monumenti e palazzi. Da allora l’importanza di Malacca è sicuramente diminuita ma la caratteristica della sua storia sopravvive nel perfetto amalgama delle culture, cinese, islamica ed europea. La singolarità di questa unione risulta evidente dalla vicinanza di shophouse in stile peranakan, edifici portoghesi e olandesi, vestigia vittoriane, templi buddisti, taoisti e indiani e moschee islamiche. Il modo migliore per visitare Malacca ed esplorare le sue antiche viuzze è fare un giro in trishaw, i coloratissimi risciò a bicicletta.

Town Square: il vero centro storico di Malacca, con l’immancabile Torre dell’Orologio. Si può ammirare lo Stadthuys, sede del municipio che spicca per il suo colore rosso. Costruito a metà del 1600 è ritenuto il più antico palazzo olandese d’Oriente, come testimoniano i robusti portali e le finestre a torretta.

Christ Church: sul fondo di Town Square spicca per la vivace facciata rossa, costruita con mattoni importati dall’Olanda. È la più antica chiesa protestante della Malesia e al suo interno conserva preziose testimonianze come la Bibbia in ottone e una bella raffigurazione dell’Ultima cena fatta con piastrelle di maiolica.
Jl Tun Tan Cheng Lock: in questa stretta stradina si incontrano le tipiche abitazioni perankan, che rivelano influenze cinesi, olandesi e britanniche in uno stile originale che ha preso il nome di “barocco cinese”.
Jl Tokong: la via dei piccoli santuari cinesi. Nelle vicinanze merita senz’altro una visita la bottega del ciabattino Wah Aik, che confeziona calzature destinate ai numeri piccoli; un tempo infatti era al servizio delle donne delle ricche famiglie cinesi di Malacca, la cui tipica usanza di fasciare i piedi affinché non crescessero era ritenuta simbolo di ricchezza.

Cheng Hoon Teng Temple: il tempio cinese più antico della Malesia è dedicato alla dea della misericordia, la cui effigie si può apprezzare all’interno in un tripudio di colori. St Paul’s Church: interessante testimonianza del cattolicesimo, la chiesa di St. Paul sorge su una collina da cui si possono ammirare spettacolari panorami su tutta Malacca.
Porta di Santiago: alcuni gradini separano la chiesa St. Paul dal’entrata principale della fortezza portoghese A’Famosa, costruita dai Portoghesi nel 1511. Presso le rovine della porta di Santiago si tiene ogni sera il suggestivo spettacolo che racconta la storia della città.

Joker Street: da non perdere una passeggiata in questo vivace mercato delle pulci dove è possibile contrattare il prezzo di originali ceramiche cinesi, prodotti di batik e songet e scatolette portagioielli impreziosite di madreperla.
La vera cucina nonya: a Malacca è possibile gustare nelle shophouse in stile perankan la vera cucina nonya, una fusione di ingredienti cinesi insaporiti da spezie malesi. Un consiglio su tutti: l’otak-otak, filetto di pesce grigliato avvolto in foglie di banano.

Kuala Lumpur

Scintillanti grattacieli, mezzi di trasporto avveniristici e una vita notturna vivace e dinamica: così si presenta la capitale della Malesia, le cui origini risalgono alla fine del 1800 quando un piccolo gruppo di minatori si insediò in questa zona a seguito della scoperta di un filone di stagno alla confluenza dei fiumi Kelang e Gombak. Kuala Lumpur infatti, o KL come sono soliti chiamarla i suoi abitanti, in lingua malese significa proprio “la città sul fiume fangoso”.

Oggi questo nome sembrerebbe poco adatto a una moderna capitale che conta 1.500.000 abitanti e che rappresenta il cuore pulsante della nazione. Tuttavia, in questa corsa alla modernità, KL è riuscita a conservare nel tempo il suo antico fascino ed è proprio il sorprendente incontro tra passato e futuro a renderla unica nel panorama delle altre città asiatiche. Accanto agli edifici dalle architetture avveniristiche potrai trovare le cupole ramate che risalgono a tempi lontani e, passeggiando nel trafficato centro cittadino, potrai visitare i luoghi di maggior interesse storico-culturale e stupirti nel trovarli a pochi passi da enormi shopping mall.
Come tutte le metropoli orientali, KL richiede un minimo di adattamento. È possibile starci una settimana senza mai stancarsi; ma anche una toccata e fuga dall’aeroporto solo per vedere le torri gemelle è sufficiente a darvi un’idea della città.

Ad appena 15 km dalla capitale, si possono visitare le Batu Caves, l’originale tempio indù scavato nella roccia. Una scalinata di 272 gradini conduce a un vasto sistema di grotte calcaree che racchiudono un piccolo tempio induista, meta di quasi un milione di pellegrini in occasione del festival del Thaipusam, spettacolare cerimonia religiosa che si tiene ogni anno tra fine gennaio e febbraio. All’ingresso delle grotte, la gigantesca statua del dio Murugan, la più alta del mondo, recente dono dei fedeli.

Dataran Merdeka: la piazza dell’indipendenza dove, allo scoccare della mezzanotte del 31 agosto 1957, la bandiera inglese venne abbassata per sempre. Si dice che l’asta sui cui sventola la bandiera della Malesia, alta 100 m, sia la più alta del mondo! Dal punto di vista architettonico, la piazza ha conservato l’aspetto originario del padang, il campo dove gli amministratori del governo britannico giocavano a cricket. È infatti un enorme prato verde rettangolare, che diventa particolarmente suggestivo con le luci notturne.
Sultan Abdul Samad Building: situato su Merdeka Square è sicuramente il palazzo più fotografato della città, grazie alla mirabile fusione tra lo stile architettonico vittoriano e quello moresco. L’edificio è la sede della Corte Suprema e del Museo Tessile.
Stazione ferroviaria: l’imponente costruzione, di un bianco abbacinante, vanta lo stile sfarzoso tipico dell’architettura moresca con cupole, pinnacoli e torri. Si tratta di un’importante testimonianza del periodo coloniale che contraddistingue la storia del Paese.
Jalan Perdana: la Moschea Nazionale è stata costruita seguendo un design futuristico, come simbolo di un Islam che guarda avanti. Quello che colpisce di più è senza dubbio il minareto: 73 m di pura geometria a simboleggiare le aspirazioni dell’indipendenza della nazione. La cupola stilizzata ha la forma di una stella a 18 punte che rappresentano i 13 Stati della Malesia e i 5 pilastri dell’Islam.
Istana Negara: residenza ufficiale del re della Malesia. Ogni giorno è possibile assistere al cambio della guardia.
Moschea Jamek: è considerata la moschea più bella della città. Costruita nel 1907, proprio alla confluenza dei fiumi Klang e Gombak, è immersa in un tranquillo boschetto di palme e presenta cupole a bulbo e minareti a strisce di mattoni color rosa e crema.
Menara Kuala Lumpur: la stazione per le telecomunicazioni si erge per 421 m nella riserva forestale creata per conservare quello che rimane della giungla di Kuala Lumpur. Per una panoramica senza rivali su tutta la città e sulle Petronas Twin Towers si può salire con l’ascensore sino alla piattaforma, situata a 276 m, oppure godersi la vista comodamente seduti al ristorante girevole del piano superiore (Seri Angkasa).
La torre è sede di uno dei campionati più pazzi e spericolati del mondo, quello di Base Jumping. Ogni anno 50 temerari provenienti da tutto il mondo si raccolgono sulla cima della torre per lanciarsi nel vuoto dalla vertiginosa altezza di 300 m. Chi vincerà? Solo chi sarà abbastanza coraggioso da aprire il paracadute pochi istanti prima di toccare il suolo.
Petronas Twin Towers: con i loro 452 m di altezza sono attualmente le torri libere più alte del mondo e rappresentano a livello mondiale il cuore moderno della nazione. L’architettura di questo capolavoro si ispira ai 5 Pilastri dell’Islam e conta 88 piani di acciaio con vetrate schermate per una vista mozzafiato sull’intera città. Il pubblico può accedere sino allo Skybridge che si trova al 41° piano: il ponte sospeso collega le due torri a 170 m di altezza e vi si accede per mezzo di un futuristico ascensore a due piani controllato da un sistema computerizzato. L’accesso giornaliero allo Skybridge è consentito a un massimo di 800 persone e la distribuzione gratuita dei biglietti avviene dalle 8.30, fino a esaurimento posti. Nei fine settimana e nei giorni festivi le torri sono affollatissime.
Kuala Lumpur Lake Gardens: all’interno del principale polmone verde della città, si trovano: il Giardino degli Hibiscus e delle Orchidee con oltre 800 specie di orchidee esotiche malesi e più di 500 tipi di Hibiscus, il fiore nazionale della Malesia; il Parco dei Cervi, dove, se sarai fortunato, potrai scorgere il simpatico e raro sang kancil, il topo cervo delle leggende locali; il Parco delle Farfalle contenente più di 6.000 esemplari di circa 120 specie diverse; il Parco degli Uccelli, dove, tra più di 2.500 uccelli di centinaia di specie, potrai vedere da vicino il coloratissimo Bucero del Sarawak.
Kuala Lumpur by night: assolutamente d’obbligo la visita alla capitale di notte quando la potenza architettonica delle torri gemelle viene ancor più esaltata dal gioco di luci e colori della vita notturna. L’offerta di divertimenti è davvero ampia: tra ristoranti alla moda, discoteche, mercati notturni e locali affollatissimi aperti sino a tardi, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per una serata più tranquilla, il consiglio è di assistere agli spettacoli di danza e folklore proposti regolarmente in numerosi locali.
Il paradiso dello shopping: può sembrare strano al turista italiano andare a fare shopping in Malesia. Ma certo sarà difficile tornare a casa a mani vuote! Solo a Kuala Lumpur ci sono 30 centri commerciali, alcuni davvero faraonici e tutti con le migliori marche a prezzi accessibili e assolutamente competitivi. Come i 7 piani a tema della spettacolare Starhill Gallery o il Berjaya Times Square, il centro commerciale più grande della Malesia con 1.000 negozi e il più vasto parco di divertimenti al coperto di tutto il Paese con cinema Imax 2D e 3D.
Chi ai grandi centri commerciali preferisce le botteghe e gli artigiani, troverà sicuramente curiose le bancarelle per le strade e i mercatini serali, detti anche pasar malam, che offrono la merce più varia, cibi locali e frutta. Il Central Market è un moderno bazar composto da 120 negozi dove assistere alla lavorazione di oggetti di artigianato malese fatti a mano e dove comprare tipici souvenir. Gli oggetti più diffusi sono i tessuti batik, i monili indiani, le giade cinesi e i gioielli in filigrana d’argento. Potrai anche trovare stuoie e borse fatte di foglie di pandano intrecciato, ceramiche, oggetti di ottone e i bellissimi aquiloni dipinti a mano dagli artigiani del Kelantan.
Da non perdere Petaling Street, la strada principale del vivace quartiere di Chinatown, un concentrato di colorate bancarelle ambulanti, dove acquistare davvero di tutto, dai falsi degli ultimi must have dettati alla moda, ai prodotti della tradizione artigianale, dalle erbe medicinali ai gustosi spuntini della cucina locale. Se si ha la possibilità, è consigliabile una visita a Chinatown sia di giorno sia di sera, quando l’atmosfera si fa più affascinante e il via vai aumenta notevolmente.

Kelantan

Nel Kelantan si possono ancora trovare le radici più profonde della cultura malese, che si esprime nell’artigianato e attraverso forme di arte popolare: dai manufatti in legno alla tessitura del batik, dalla produzione di oggetti in ottone e argento agli aquiloni (è qui, sulla Spiaggia delle Sette Lagune al confine con la Thailandia, che ogni anno in estate si svolge il Festival Internazionale degli Aquiloni), fino alle performance teatrali di canto e danza e al teatro delle ombre con i burattini.
La capitale Kota Bharu è il luogo ideale per entrare in contatto con la cultura tradizionale. Il cuore pulsante è il Siti Khadijah Market, che si distingue da tutti gli altri mercati perché qui il commercio è tradizionalmente gestito dalle donne. Puoi cercare fra i banchi le specialità locali come le uova di tartaruga e i gustosi satay (spiedini di carne) cucinati al momento.
Nel Kelantan si trovano inoltre chilometri di spiagge deserte, tutte dai nomi molto romantici, ideali per la classica vacanza sole-mare: ricordiamo la Spiaggia delle Sette Lagune (Pantai Sei Tujuh), la spiaggia del Chiaro di Luna (Pantai Cahaya Bulan), la spiaggia della Melodia (Pantai Irama) e la spiaggia della Brezza Mormorante (Pantai Bisikan Bayu).

Kedah

Nel Kedah ci si trova immersi in un piacevole panorama rurale, ricco di piantagioni di riso. Tra i pendii delle risaie si nascondono molti tesori perché il Kedah fu la culla di un’antica civiltà. La capitale Alor Setar è stata a più riprese vassallo dello Stato Thai ed è per questo che, passeggiando nelle vivaci stradine del centro, si notano ancora molti edifici in stile architettonico thailandese. Al largo delle coste del Kedah si trova la leggendaria isola di Langkawi, che si può raggiungere da Kuala Kedah, un vivace villaggio di pescatori, noto per gli ottimi ristoranti di frutti di mare e per il laksa Kuala Kedah, specialità locale a base di vermicelli di riso, serviti con una salsa di pesce speziata.

Johor

Lo Johor, all’estremo sud della penisola, è collegato alla dinamica Singapore tramite un ponte rialzato accessibile sia ai veicoli sia ai treni. La capitale Johor Bahru merita senz’altro una visita per il suo mercato notturno quando nei fine settimana e nei giorni festivi il centro assume un’atmosfera da tipica città di frontiera e le sue vie diventano affollatissime; per le strade puoi assistere allo spettacolo dei venditori di erbe che, muniti di serpenti, propongono i loro miracolosi elisir.
Sulla costa orientale, il grazioso villaggio di Mersing costituisce una tappa pittoresca sulla via delle splendide isole dell’arcipelago di Seribuat. Da qui si raggiunge infatti Pulau Tioman, l’isola più grande e più frequentata, che fa parte però dello Stato del Pahang. Tra le isole, segnaliamo anche Pulau Besar, Pulau Sibu, Pulau Rawa, Pulau Tingi: sono isole molto piccole, ideali per trovare pace e tranquillità e caratterizzate da spiagge di sabbia bianca e da mare cristallino, dove praticare lo snorkeling e il diving.

A nord, il monte Ledang (1.267 m) è famoso per le cascate che scendono dalle sue pendici coperte di foresta tropicale. Nell’entroterra gli escursionisti si dirigono soprattutto verso il Parco Nazionale di Endau-Rompin, uno degli ultimi bassopiani di foresta pluviale incontaminata della Malesia peninsulare, che offre fantastiche possibilità di fare trekking. In ordine di grandezza è il secondo parco nazionale della penisola dopo il Taman Negara. La lussureggiante foresta è abitata da molte specie animali, alcune delle quali in pericolo di estinzione come il rinoceronte di Sumatra.

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