Lo stile liberty a Palermo

Il visitatore che scopre Palermo per la prima volta, che ha l’opportunità di addentrarsi per il centro storico cittadino, si rende immediatamente conto di quanti stili artistici e architettonici diversi caratterizzano il capoluogo siciliano. Questa mescolanza così varia è ovviamente frutto di numerose dominazioni da parte dei popoli che, nel corso dei secoli, si sono avvicendate alla guida della Trinacria e dei fermenti culturali che hanno animato l’isola dal settecento fino alla prima metà del novecento.

Tra gli stili più apprezzati e testimoniati tutt’oggi un ruolo particolarmente interessante riveste il Liberty; lo stile dell’Art Nouveau trovò un terreno estremamente fertile a Palermo, tanto da trasformarla rapidamente in una vera e propria capitale del Liberty ai tempi della Belle Epoque; definizione non casuale, visto che anche il grande scrittore Leonardo Sciascia amava definire così il capoluogo siciliano.

Il massimo esponente di questa corrente stilistica è senza ombra di dubbio Ernesto Basile, un architetto dai gusti estremamente raffinati che ha saputo imprimere all’intera città (dell’epoca) un mood fatto di forme eleganti e ricercate. Al Basile dobbiamo tanti dei capolavori che oggi possiamo ammirare percorrendo un itinerario monumentale della Città di Palermo; possiamo citare il maestoso Teatro Massimo (iniziato in realtà dal padre Giovan Battista), l’elegante Villino Florio nei pressi del Castello della Zisa, il celebre Grand Hotel Villa Igea che custodisce ancora anche mobilio d’epoca e affreschi, realizzati dal pittore Bergler, considerati simbolo del Liberty italiano; sempre frutto del genio di Basile sono il Teatro Biondo in via Roma, il Palazzo della Cassa di Risparmio di piazza Borsa, recentemente divenuto uno dei più importanti hotel di Palermo, la raffinata edicola di piazza Castelnuovo e una serie sconfinata di progetti realizzati anche fuori città.

Il Liberty non ha influenzato soltanto il mondo dell’edilizia, anche si contano davvero tante ville private ispirate al Modernismo; nella quotidianità dell’epoca questo stile elegante, caratterizzato spesso da delicati motivi floreali, si era diffuso praticamente in tutti i ceti sociali. Si distinsero infatti abili mobilieri che realizzarono arredi e suppellettili di grande pregio e che ancora oggi vantano quotazioni importanti sul mercato dell’antiquariato.

Uno dei mobilieri più celebri ed apprezzati è certamente Vittorio Ducrot, fondatore delle omonime officine nelle quali vennero prodotti mobili che raggiunsero già all’epoca mezza Europa. Ducrot lavorò a stretto contatto con Ernesto Basile e con il pittore Ettore De Maria Bergler. Questo “trio” di veri e propri artisti fu l’artefice di uno dei periodi più floridi della città di Palermo, almeno dal punto di vista artistico e culturale.

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