Torino: esoterismo, satanismo e triangoli magici

Torino è una città magica: ritenuta negli ultimi anni una città grigia, orfana una Fiat sempre più distante dai suoi luoghi d’origine, l’ex capitale d’Italia sta vivendo una fase di transizione alla ricerca di una propria identità.

Eppure a ben guardare un’identità secolare la città piemontese già ce l’ha ed è quella di essere, appunto, una città magica, nel senso letterale del termine.

TORINO FA PARTE DI DUE TRIANGOLI MAGICI

Torino è infatti il vertice non di uno ma di ben due triangoli magici. Il primo e più conosciuto è quello formato con Lione e Ginevra ed è un triangolo di magia positiva, “bianca“.

Il secondo triangolo ha invece per vertici Londra e Praga ed è un triangolo di magia negativa, “nera“, al servizio del satanismo.

Secondo alcuni, persino, non è un caso se nello sforzo di ammodernare le vie di comunicazione europee la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione è stata giudicata così importante (ed ha trovato subito una altrettanto forte opposizione).

COSA ACCOMUNA TORINO A GINEVRA E LIONE

Torino, Lione e Ginevra condividono anche un altro tratto, il riferimento ad una costellazione. Quella del Toro nel caso di Torino, del Leone per Lione e della Vergine per quanto riguarda Ginevra.

Il nome della città svizzera nella sua dizione francofona, Ginevre, è un anagramma appunto di “vergine”.

Inoltre Lione e Torino, entrambi “poli maschili” del triangolo (mentre Ginevra rappresenta quello femminile) sono entrambe città sorte in mezzo a due fiumi: il Rodano e la Saona nel caso francese, la Dora Riparia e il Po nel caso italiano.

IL RIFERIMENTO ALLE NOZZE MISTICHE

Al di là dell’evidente valore strategico di tali posizioni, specie in tempi antichi, la scelta avrebbe rappresentato un modo di riferirsi alla coniunctio oppositorum.

Con tale termine si fa riferimento alle nozze mistiche, alla sintesi dell’elemento solare e di quello lunare, di quello maschile e femminile, ciascuno rappresentato da uno dei due corsi d’acqua.

Se tutto questo non bastasse, sappiate che nel 1998 proprio Torino, Lione e Ginevra hanno dato vita ad un progetto di cooperazione, il “diamante alpino“, per potenziare un’economia di rete e accorciare le distanze tra i tre vertici del triangolo servendosi appunto della costruzione di linee ferroviarie ad alta velocità.

Cinquestelle, luddisti e ambientalisti “puri e duri” permettendo, naturalmente.