- Cariati, tra i borghi più belli d’Italia
- Un percorso alla scoperta di Cariati
- Vacanza antistress
- Elioterapia: il sole
- Talassoterapia: il mare
- slow food e valorizzazione della cultura alimentare
- Il Mare a Cariati
- Cattedrale di San Michele Arcangelo
- Tomba Brettia
Cariati, tra i borghi più belli d’Italia
Uno dei borghi più belli d’Italia, dista poche centinaia di metri dalla marina. Passeggiare all’interno dell’antico centro è come camminare nella storia; il primo nucleo dell’attuale centro storico sorse come luogo strategico fortificato in eta bizantina fra il IX e X secolo. La poderosa cinta muraria del borgo fu fortificata quando la cittadina era un feudo della famiglia Ruffo. Le famiglie che si susseguirono furono tra le più importanti dell’Italia meridionale, dai Ruffo ai Borgia e infine alla famiglia Spinelli. La lunghezza completa del perimetro è di circa un chilometro inframmezzata da otto torri.
L’accesso principale al paese diroccato è dalla Porta Pia, che si apre su corso XX settembre, dal quale si può raggiungere in breve il palazzo del seminario del seicento a cui è annessa una delle torri, detta Torre Seminariodi forma circolare, per poi giungere alla Cattedrale di S. Michele Arcangelo con una imponente facciata esterna, costituita da un porticato di sei imponenti colonne, per arrivare a piazza del Plebiscito e subito dopo al Palazzo vescovile dove si trova una torre campanaria con un orologio del 1904.
Proseguendo per la Scesa Valle si arriva in un punto dove dall’apertura di una porta tra le case si fa alla vista uno scenario caratteristico, come un quadro nella sua cornice, le case con i vecchi tetti in coppi che contrastano con l’azzurro del mare, e non si potrà farne a meno di farsi immortalare per sempre in quel quadretto, da conservare nel ricordo di una foto, ma da portare per sempre nel cuore.
Continuando la piacevole camminata si arriva alla Torre della Valle a forma ogivale e da là poi alla torre del Pilè del XV sec. a pianta pentagonale. Dalla sommità della torre si può osservare un panorama mozzafiato, come da tanti angoli del paesino.
Più avanti, si trova il ponte del Pilè, in passato qui vi era un ponte levatoio, e costituiva l’unica via d’accesso al centro abitato che si trovava circondato da un fossato ricolmo d’acqua per essere meglio protetto.
Più avanti si raggiunge la torre Spinelli, di forma circolare. Le altre torri sono quella del Travaglio, della Grotta, di S. Croce e quella delle Spezieria, particolari per il loro accorpamento alle abitazioni. Cariati è senza dubbio un borgo ricco di fascino, con le torri a protezione, la cinta muraria, e non mancano gli elementi della natura, la terra, il mare, il sole che lo rendono un paesino accogliente ed ospitale.
Un percorso alla scoperta di Cariati
Può iniziare dal centro storico, accedendovi dal “Ponte”, il luogo dove esisteva un ponte levatoio; la parte soprastante, con la sua piazzetta, offre, dall’alto della cinta muraria, una visuale incantevole del panorama ionico. Una vera e propria “terrazza a mare” dove si può gustare la rinomata produzione dei maestri gelatieri locali, apprezzata da visitatori di tutto il comprensorio e, nelle sere d’estate, da migliaia di turisti che occupano ogni centimetro del muretto proteso sullo splendido scenario. Da qui, si può percorrere il perimetro della cinta urbica, a partire dal torrione dell’Annunziata; passeggiare tra le viuzze (stritti), che s’intrecciano e si rincorrono in tutta l’area edificata, ammirare scorci pittoreschi, affacciarsi dal belvedere, completando la visione dell’intero tratto costiero dal poderoso torrione della Valle.
Il giro può continuare, raggiungendo, da una breve salita (‘u lavinari ira Vaddi) la balconata della Spezieria, sul torrione omonimo, che apre a un panorama collinare cosparso di uliveti e di piccoli paesi in lontananza.
Da essa si diparte la via XX Settembre, il corso principale, che attraversa il borgo ed immette in innumerevoli vicoli, rioni, piazze su cui si ergono le tipiche case con ballatoio, i palazzi gentilizi, le emergenze monumentali: dalla cattedrale neoclassica con campanile secentesco, al palazzo vescovile a quello del seminario (a seguire ci sono il torrione della Travaglia e quello degli Spinelli); fuori da Porta Pia, la chiesa degli Osservanti, il monumento nazionale.
Scesi alla marina, si può attraversare il borgo marinaro, seguendo il bel lungomare, tra lidi balneari e ottimi ristoranti, per giungere nell’area portuale, dove, oltre ai pescherecci, sono ormeggiate molte imbarcazioni per il turismo nautico. Da consigliare una passeggiata sul molo sopraflutto, da cui si gode un’ineguagliabile visione di Cariati, in versione notturna ancora più affascinante.
Appena fuori dal paese, si possono trovare, tra le altre cose, il castello settecentesco di contrada Filice, di proprietà Venneri-Natale e la tomba Brezia nell’area archeologica del Salto, e, nella frazione Tramonti, due pittoresche corti, che abbracciano antiche residenze padronali, dove, in un annesso locale, si può gustare un ottimo pranzo. (dal libro “Cariati e la sua gente” di Assunta Scorpiniti)
Vacanza antistress: con i suoni, gli odori e i sapori di una terra antica
Cariati, una terra bellissima baciata dal sole, cullata dalle onde di un mare limpido, soffiata dal vento tra le fronde verdi degli ulivi.
Immaginate una terapia antistress fatta di buon cibo, odori, colori, sensazioni. Immaginate di trascorrere una vacanza senza fatica, coccolati in un posto meraviglioso. La buona notizia è che questo è possibile a Cariati con una proposta di vacanza che coniuga armoniosamente il contatto con la natura, un territorio ospitale e una terapia antistress.
Se quindi state iniziando a pensare alle vostre vacanze, potreste unire l’utile al dilettevole e combattere l’insonnia, l’ansia e la stanchezza accumulate in questi mesi e, oltre ad eliminare il problema, servirà anche a ricaricare le pile per affrontare al meglio un nuovo anno di lavoro.
Come funziona? si cammina a contatto con la natura, in luoghi ricchi di storia, che emanano energia da tutti i pori; si ascolta e si balla la famosa tarantella, il ballo più antico e caratteristico della tradizione popolare calabrese, catartico e liberatorio; si mangiano cibi “del buonumore”, scelti tra i prodotti tipici della tradizione locale; si assorbono gli aromi e i profumi delle piante tipiche della flora mediterranea.
Elioterapia: il sole
L’elioterapia indica la cura con la luce del sole, una pratica antichissima che risale all’antica Grecia. Sdraiarsi, sedere o camminare sulla fine sabbia nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, e godere dei raggi del sole è un toccasana per la pelle e per tutto il metabolismo. Anche chi è in buona salute può usufruire dei benefici effetti del sole perché la sua luce rivitalizza il sistema endocrino (cioè il sistema atto a produrre ormoni), migliora l’efficienza fisica e mentale, aumenta capacità muscolari, favorisce la produzione dei globuli rossi, induce un’efficace ossigenazione dei tessuti e facilita, attraverso la traspirazione cutanea, l’eliminazione delle tossine.
Talassoterapia: il mare
Oltre alla psiche anche il corpo trae beneficio dall’acqua e dal clima del mare per i suoi numerosi effetti biologici positivi studiati scientificamente da una branca medica di recente acquisizione nominata talassoterapia (propriamente cura con il mare). L’azione fisica più intensa si ha nel “bagno di mare” dove il moto ondoso e i movimenti del bagnante, la temperatura, il sale e i minerali nell’acqua provocano: uno stimolo alla muscolatura di tutto il corpo notevolmente “liberata” dalla forza di gravita; il rilasciamento muscolare con aumentata scioltezza articolare; una reazione circolatoria con migliore ossigenazione di tutti i tessuti corporei; l’aumento del metabolismo e della disintossicazione sia cutanea sia profonda; uno stimolo alla funzionalità; l’accelerazione della motilità intestinale e di conseguenza una migliore evacuazione.
Cibo-terapia: slow food e valorizzazione della cultura alimentare
La cibo-terapia o terapia dietetica è uno strumento formidabile per raggiungere un ottimale stato di salute e benessere. E’ una tecnica naturale che spesso può evitare il ricorso a farmaci e che aiuta a creare un nuovo modo di rapportarsi con il cibo e con l’ambiente intorno, modificando persino lo stile di vita.
Cipolla rossa: L’uso terapeutico della Cipolla è molto antico e frequente in erboristeria. Fu utilizzata dagli egiziani a scopo terapeutico per attenuare il mal di testa e come anestetizzante dello stomaco dopo le intossicazioni. Oggi alla cipolla sono riconosciute numerose proprietà fra cui: quella batteriostatica, antinfiammatoria, stimolatrice della secrezione biliare e regolatrice del tasso di colesterolo. Di notevole importanza è anche l’attività della bulbosa sulle malattie cardiovascolari e sulla prevenzione dell’infarto.
Olio extravergine d’oliva: il suo uso abituale riduce la presenza di colesterolo LDL o “colesterolo cattivo” ed aumenta la percentuale di quello “buono”. Diminuisce di circa il 30% la possibilità di infarto cardiaco e diminuisce la pressione arteriosa. I poli-fenoli e la vitamina E presenti nell’olio di oliva extravergine, grazie alla loro azione antiossidante, contribuiscono a prevenire l’arteriosclerosi e rallentano l’invecchiamento delle cellule. Come riportato da diversi studi, esistono dati che mettono in relazione l’uso di olio extravergine di oliva con una riduzione di alcuni tipi di tumore, in primis quello al seno.
Gustare un’insalata di ortaggi freschi, mangiare una fetta di pane intrisa di eccellente olio d’oliva, assaporare e goderne il profumo di una pasta artigianale condita con pomodorini, foglie di basilico appena colto ed una nevicata di formaggio fresco, sono solo alcune delle ricette locali che già nella sola menzione donano benessere.
Peperoncino piccante: Da una mano alla circolazione del sangue, disinfetta l’intestino e facilita la digestione. In più aiuta ad alleviare il mal di testa e ferma la caduta dei capelli. Per un eros di fuoco: Ribattezzato ‘il Viagra dei poveri’, il peperoncino sembra in grado di accendere l’eros. Come? Grazie alla capsicina, una sostanza che stimola la vasodilatazione dei corpi cavernosi dei genitali maschili, e favorisce così l’ erezione.
Vino: Secondo la scienza contemporanea gli effetti terapeutici più eclatanti del vino, se assunto in dosi moderate (2-3 bicchieri al giorno), sono quelli dovuti ad un vasto gruppo di sostanze, i polifenoli, presenti sopratutto nel vino rosso. Queste, dal potere antiossidante, contrastano l’invecchiamento cellulare e le patologie cardiovascolari o tumorali.
Il Mare a Cariati
Il litorale di Cariati è un bellissimo tratto di costa che si affaccia sullo Ionio. Il mare, di un inconfondibile colore azzurro cristallino, e spiagge sabbiose consentono di godersi al massimo le vacanze. Negli ultimi anni gli stabilimenti balneari hanno rinnovato le strutture e ampliato i servizi a disposizione degli ospiti. La crescente attenzione verso l’ambiente e il mare in particolare hanno permesso a Cariati di conquistare per 4 anni consecutivi la Bandiera Blu.
Cattedrale di San Michele Arcangelo
La Cattedrale di Cariati si trova nel corso principale del centro storico, era anticamente una cappella di iuspatronato dei Ruffo, conti di Montalto e feudatari della città. Nel 1437 a preghiera della patrona Covella Ruffo, contessa di Montalto, nota come duchessa di Suessa o Sessa, accolta da papa Eugenio IV, fu eretta in cattedrale. Oggi è un bello e raro esempio di chiesa neoclassica calabrese.
Di origine medievale la Cattedrale di San Michele Arcangelo di Cariati era originariamente intitolata a San Pietro. La struttura, costruita nel V secolo d.C., ha subito nel corso del diciottesimo secolo lavori di ampliamento e ristrutturazione. L’attuale denominazione fu assunta nel corso del 1741. Fu il vescovo di Cariati Nicola Golia che proprio nella trasformazione della chiesa in un tempio neoclassico e, nel 1857, inaugura la nuova struttura realizzata dal maestro Carmine Ruggero, su disegno dell’architetto napoletano Orazio Dentice. La facciata è preceduta da un porticato, dal quale si erge il campanile, costruito nel 1649.
Di particolare interesse architettonico è la cupola rivestita con mattonelle di maiolica policrome. Cupola che è stata recentemente restaurata, i lavori sono si sono conclusi nel dicembre del 2012. L’interno presenta tre navate, separate da massicce colonne ioniche, disposte in coppia. In ciascuna navata laterale si trovano tre altari.
Di particolare interesse sono le cappelle dedicate a San Cataldo e al Santissimo Sacramento, quest’ultima dotata di un artistico altare marmoreo barocco, opera di scuola napoletana del ‘700. Sull’altare maggiore è posta una tela raffigurante l’Assunzione di Maria Vergine, opera del pittore calabrese Raffaele Aloisio. Ai lati del presbiterio sono collocati gli stalli di un prezioso coro ligneo settecentesco in stile barocco. Sul cielo della volta della navata centrale è il dipinto murale a tempera raffigurante San Michele Arcangelo che scaccia Lucifero e gli angeli ribelli dal Paradiso, opera eseguita nel 1912 dal pittore napoletano Luigi Taglialatela.
Tomba Brettia
La tomba brettia fu scoperta casualmente durante lavori agricoli, nel 1978; l’ambiente ed il ricco corredo ci fanno comprendere facilmente l’identità del proprietario: un esponente dell’aristocrazia locale e capo guerriero. Il sepolcro a camera presentavi pareti affrescate con bande colorate. I reperti rinvenuti riportano la datazione della tomba al 330 a.C., momento dell’emancipazione del popolo brettio da quello lucano e delle scorrerie contro i greci, secondo le fonti: una moneta d’argento di Sibari, una corona di bronzo, un kantharos d’argento dorato, una corazza anatomica bivalve in bronzo, un elmo anch’esso di bronzo, due cinturoni, una spada di ferro, alari di ferro, uno strigile di piombo, ceramica sia a figure rosse sia sovraddipinta sia a vernice nera. Frammenti di busti in terracotta e quattro anfore da trasporto. La panoplia, indice dell’attività bellica, e i cinturoni mostrano una chiara dedizione al saccheggio.