Palermo vanta una storia millenaria le cui tracce, dopo infinite vicende e sconvolgimenti politici, sono giunte fino ai giorni nostri. Il capoluogo siciliano mostra un vero culto per le tradizioni e i palermitani rimangono legati indissolubilemente a nomi e luoghi entrati ormai nell’immaginario collettivo internazionale. Tra questi affettuosi “cimeli” rientrano sicuramente i Mercati Storici di Palermo, nati nella notte dei tempi nel cuore del centro storico cittadino.
Uno dei più celebri è sicuramente il Mercato della Vucciria, incastonato tra la Via Roma e il Corso Vittorio Emanuele, l’antico Cassaro; Vucciria nel dialetto quotidiano è sinonimo di folla, confusione, questo lascia intendere quanto il mercato sia stato frequentato e quanto frenetica sia stata la vita commerciale, con banchi di carne, pesce e frutta, il tutto condito dalla tradizionale Abbanniata dei venditori (le grida per decantare la bontà delle mercanzie).
Quannu s’asciucano i balate a Vucciria, quando si asciugheranno i banchi della Vucciria; era un modo di dire molto diffuso per indicare un’ipotesi molto remota. Le “balate” della Vucciria erano infatti sempre umide, il commercio finiva a tarda sera e riprendeva alle prime luci dell’alba. Si vendeva davvero di tutto, dal ghiotto cibo di strada palermitano alle carni appena macellate. Questo luogo era così caratteristico da incantare anche un artista del calibro di Renato Guttuso.
Il pittore bagherese infatti trascorreva molto tempo al suo tavolo del ristorante Shangai; affacciato su Piazza Caracciolo, il cuore del mercato, traeva l’ispirazione per uno dei sui più grandi capolavori denominato proprio Vucciria. Il quadro dell’artista Guttuso riesce a trasmettere meglio di mille parole il gioco di colori e di vivace confusione, immortalato in un istante infinito. E’ doveroso dire che questo celebre dipinto è esposto, in maniera permanente, al polo museale del Palazzo Chiaramonte Steri, l’antica sede del tribunale dell’Inquisizione.
Oggi commercialmente la Vucciria ha perso il suo appeal, soppiantata da tanti moderni centri commerciali, e si è ridotto drasticamente il numero delle botteghe funzionanti, ma rimane un luogo estremamente caro ai palermitani ed apprezzato dai turisti che la considerano una tappa irrinunciabile negli itinerari alla scoperta di Palermo.